Il modello teorico di riferimento è “l’interazionismo simbolico” che è un approccio sviluppatosi negli Stati Uniti d'America e costituisce una prosecuzione in sociologia e psicologia del pensiero pragmatista di William James. Esso si occupa principalmente dell'interazione sociale che ha luogo nella vita quotidiana della gente. Oltre al pragmatismo di William James e di Charles Sanders Peirce il pensiero interazionista è stato profondamente influenzato da Max Weber, Edmund Husserl e Alfred Schutz ed in ambito linguistico dalle opere di Ferdinand de Saussure, Ernst Cassirer e Ludwig Wittgenstein. L'interazionismo rappresenta l'approccio teorico dominante negli studi della Scuola di Chicago e di George Herbert Mead e le sue considerazioni costituiscono un punto di partenza per lo sviluppo della psicologia sociale. L'espressione interazionismo simbolico fu coniata da Herbert Blumer in un saggio del 1937 pubblicato sulla rivista Man and society che si rifaceva in parte ai lavori di George Herbert Mead. Sono tre i principi dell'interazionismo simbolico, divenuta una vera e propria scuola di pensiero: gli esseri umani agiscono nei confronti delle "cose" (oggetti fisici, esseri umani, istituzioni, idee...) in base al significato che attribuiscono ad esse; il significato attribuito a tali oggetti nasce dall'interazione tra gli individui ed è quindi condiviso da questi (il significato è un prodotto sociale); tali significati sono costruiti e ricostruiti attraverso un "processo interpretativo messo in atto da una persona nell'affrontare le cose in cui si imbatte" (Herbert Blumer, Symbolic Interactionism, Berkeley, University of California, 1969). Nel corso dell’interazione simbolica le persone costruiscono una identità, assumono un ruolo e negoziano regole e significati. Goffman si trasferisce nel 1945 all’università di Chicago configurando il suo pensiero in continuità con gli assunti teorici dell’interazionismo simbolico. Nel suo pensiero assume una particolare rilevanza lo studio delle interazioni nelle pratiche quotidiane. Le opere di Goffman hanno ispirato gli studi appartenenti al costruzionismo sociale e alla pragmatica della comunicazione della scuola di Palo Alto, rendendo l’autore una figura di raccordo fra tali indirizzi teorici. In particolare i contributi della filosofia del linguaggio sono stati raccolti nel progetto di Bateson presso la scuola di Palo Alto, che evidenziò l’importanza del contesto e della cultura, ponendo l’accento sulla struttura e la funzione della comunicazione.
La scuola di Palo Alto assieme allo studio dell’esperienza clinica di Erickson (mediante la sugestione dell’ipnosi) posero le basi per la definizione dell’approccio strategico, che troverà una stesura organica nei lavori di Watzlawick e Nardone.
Nel panorama dei modelli teorici della psicologia italiana, si insinua l’interazionismo simbolico fondato Alessandro Salvini che sostiene che le persone agiscono in base ai significati che attribuiscono agli eventi e attraverso le regole che scoprono durante l’interazione anche con se stessi. I significati e le regole interpretative emergono nei vari contesti interattivi. Le persone pensano e agiscono sulla base dei significati che gli eventi hanno per loro nel momento che vengono messi in condizione di produrli, pur non avendo consapevolezza di questo processo. L’orientamento interazionista in psicoterapia integra un riferimento costruttivista di tipo socio-cognitivo, cioè l’interazionismo simbolico, con le metodiche proprie alle terapie strategiche e cognitive. Questo modello di psicoterapia configura i comportamenti e i relativi stati mentali problematici come tentativi disfunzionali di adattamento dell’organizzazione personale ai diversi sistemi interattivi di cui è parte. Partendo da questa necessaria premessa vengono elencate alcune tra le principali strategie e tecniche della psicoterapia interazionista e strategica:
- Tecnica del ricalco
- Introduzione di elementi di dubbio
- Ristrutturazione
- Meditazione
- Training Autogeno
- Ipnosi
Foto di Milton Erickson